#Metaverso

Si sente molto parlare di Metaverso nel mondo digitale, soprattutto da quando Zuckerberg ha previsto che il Metaverso sarà il futuro del web.  È chiaro a tutti che questa ibridazione fra mondo reale e virtuale, che è appunto il Metaverso, è destinata a rimanere, ma quanto sia veloce il processo che porterà a questa ibridazione, nessuno lo sa. Quando qualche anno fa è nata Second Life (un’app in cui i partecipanti creavano il proprio avatar, nella realtà virtuale, con negozi, banche, etc.), si pensava già di essere approdati ad un salto quantico nell’ecosistema digitale, ma i tempi non erano maturi perché la tecnologia e la banda non supportavano in maniera adeguata la customer experience. Second life era troppo lontano dalla realtà e, dopo qualche tempo, la bolla di Second Life si è sgonfiata, nonostante gli investimenti importanti fatti da brand di moda, banche e istituzioni per avere il proprio spazio in questa realtà virtuale. Adesso, sembra che i tempi siano più maturi per un’evoluzione in questo senso: la forza del metaverso è riuscire ad unire la virtual reality, la realtà aumentata e il gaming: il metaverso potenzia e abbellisce la realtà, ma non si stacca necessariamente da questa.

Come si sta sviluppando metaverso in Cina? Sicuramente c’è un atteggiamento di entusiasmo tanto che le tech company che hanno presentato domanda per registrare trademarks sul metaverso sono, nell’ultimo mese, aumentate di 10 volte il numero del trimestre scorso. Inoltre, secondo Newzoo, il 78% dei consumatori cinesi con età fra i 14 e i 50 anni sono interessati all’idea di socializzare con il mondo del gaming e della virtual reality, comparato con il 57% della percentuale di interesse in US e UK. All’interno di questo 78% circa l’82% è interessato al metavers(contro il 57% in US). È chiaro che il pubblico cinese è più pronto ad accogliere innovazioni di questo tipo, anche perché il livello di digitalizzazione di partenza è già più alta.

D’altro canto, c’è un atteggiamento attendista sulla tecnologia poiché il Governo cinese sta regolamentando tutti gli aspetti della vita digitale (la protezione dei dati, la non concorrenza delle piattaforme, le criptovalute) e anche su questo tema ci si aspetta una maggiore regolamentazione. Non dimentichiamoci che il Metaverso è strettamente legato al mondo del gaming e delle criptovalute attraverso gli NFT (not fungible token). Il governo cinese ha già vincolato il gaming con alcune restrizioni sull’utilizzo per i ragazzi; inoltre, sta ostacolando in molti modi le criptovalute considerando illegale qualsiasi transazione fatta con queste, quindi immaginiamo che il metaverso, che sfrutta queste nuove funzionalità per il suo utilizzo, potrà avere facilmente delle restrizioni. Inoltre, non si è ancora affermata una singola piattaforma o tecnologia per il metaverso quindi la situazione è ancora molto fluida. Come sappiamo, le ‘tech giants cinesi’ sono famose per riproporre il solito modello dei ‘walled gardens’ ossia ecosistemi chiusi, in modo che quando l’utente naviga all’interno della propria piattaforma, può difficilmente uscire da essa. In questo quadro, tutti i brands stanno cercando di capire quale sarà la piattaforma più forte, dove effettuare degli investimenti consistenti (ad esempio comprare negozi virtuali in piattaforme che sfruttano il metaverso, sviluppare servizi per gli utenti, insediare i loro avatar etc.). Diciamo che le piattaforme tech si stanno muovendo velocemente, ad esempio SuperElle è la prima piattaforma media ad entrare nel metaverso, ma adesso anche il social network Little Red Book (小红书 Xiaohongshu) ha creato la sua propria piattaforma per il metaverso.  Quando si tratta di brand di prodotto, l’approccio è più cauto. Per adesso, si tende ad usare singoli pezzi del metaverso, ma a non utilizzare una strategia ‘full metaverse’ in una singola piattaforma virtuale. Ad esempio, frequentemente i personaggi virtuali creati da varie tech companies sono stati ingaggiati per essere influencer (ad esempio Ruby Gloom che ha lavorato per Fendi e per Bulgari o l’influencer virtuale Florasis che promuove il brand di cosmetica omonimo o la influencer Ayayi che è stata invitata ad eventi di promozione di brand quali Guerlain). Burberry, con la collaborazione con il gioco Honor of Kings, sta esplorando le possibilità offerte dal metaverso. Nike ha appena dichiarato a Dicembre 2021 l’acquisto di una società che fa virtual sneakers (RTKFT), muovendosi nella direzione del metaverso.

 

 

Anche Louis Vuitton ha disegnato delle skins per League of Legend e Gucci ha creato la Gucci Garden experience, una stanza virtuale con piscina e uno store nella piattaforma Roblox. I clienti potevano visitare queste stanze, intrattenersi e comprare prodotti (fisici)

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Abbiamo cercato di dare un quadro della situazione in ‘pillole’. La sintesi di tutto questo ragionamento è che c’è tanto fermento in atto, c’è ancora molta confusione e non è emerso ancora né un quadro normativo chiaro né una piattaforma che possa indirizzare tutti gli sforzi delle diverse aziende, quindi stiamo a guardare cosa succederà, pronti a cavalcare l’onda che, a nostro avviso, complice la pandemia, non tarderà ad arrivare! Stay tuned e…alla prossima puntata!

 

Digital to Asia è una società di consulenza basata a Milano e focalizzata sul mercato digitale cinese, che propone soluzioni ‘end to end’ per le aziende italiane e europee che vogliono promuovere o vendere i loro prodotti al pubblico cinese tramite i canali digitali.

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